lunedì, giugno 27, 2005

Roma

DELWENDE Lève-toi et marche

Ho visto il 14 giugno 2005 presso lo spazio Oberdan a Milano il film Delwende che ha vinto il premio Un Certain Regard al festival di Cannes.
Il film racconta la storia di un villaggio in Burkina Faso dove avvengono delle morti misteriose, che noi spettatori comprendiamo essere dovute ad una epidemia di meningite. Gli abitanti del villaggio, che non hanno modo di comunicare con il mondo, credono nella presenza di uno spirito maligno ed arrivano ad accusare e cacciare dal loro villaggio una donna. Questa vaga scacciata da ogni parte finchè trova asilo in un ostello per donne nella sua stessa condizione.
Non voglio entrare in altri particolari della storia, che è molto tesa e tiene avvinto lo spettatore fino alla fine, anche senza bisogno di effetti speciali o di efferatezze varie.
Il regista Pierre Yameogo era presente alla proiezione e ha raccontato che il filme viene diffuso in Burkina nel numero di copie limitato che è stato in grado di fare con il denaro a disposizione dove suscita un grandissimo interesse.
Credo che questo sia un esempio chiarissimo di come si possano fornire degli strumenti culturali adeguati ad una popolazione che non ha accesso a informazioni rapide quali televisone e giornali, per la messa in evidenza di problemi sociali.
Il credo religioso vede ogni cosa animata da un proprio spirito, ci sono però gli spiriti buoni e quelli cattivi e quello che non si conosce e crea male è cattivo,se si è attivato è per l'intervento di una persona cattiva, dato che senza questa se ne sarebbe stato calmo e inattivo.
Un messaggio sociale di questa portata deve essere trattato da una persona che fa parte della comunità, non può essere opera di un bianco che sarebbe visto come apporatore di una propria cultura esterna, al limite sarebbe inteso come offensivo nei confronti delle credenze.
Una seconda osservazione deriva dal fatto che questo film è stato reso possibile dal finanziamento della fondazione Unidea ( banca Unicredit): mi piace il fatto che non si diano soldi per finanziare l'acquisto di beni occidentali, ma per creare cultura personale e locale, che rimane nel tempo e che crea consapevolezza.
BA DELWENDE 2' di yotcee

venerdì, giugno 24, 2005

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