giovedì, gennaio 07, 2010

Il giogo dell'economia

L'economia è la forza trainante di tutte le società. Si tratta di una forza positiva che dovrebbe consentire un armonico utilizzo delle risorse disponibili in modo da utilizzarle per il bene comune, in modo da non escludere nessun essere umano.
Invece si è messa il mantello del mercato capitalistico, che dietro la definizione di leggi "economiche" attua la dominazione di alcuni sugli altri. Il fine dell'uomo è più elevato che la mera sopravvivenza in quanto tende a superare la condizione materiale per trovare soluzioni all'esistenza del male e della morte.
Se ogni cosa è finalizzata all'economia si nega ogni possibilità di raggiungere una vita vera e felice.
La attuale economia di mercato si regge sul consumo che genera produzione che a sua volta richiede nuovi consumi, in un crescente anello di creazione-distruzione che dissangua le risorse naturali della terra ancor prima dei suoi abitanti.
I progressi nella trasformazione dei beni vanno a beneficio del capitale e non dell'uomo: se il consumatore può disporre di merci a prezzi inferiori è comunque costretto a sostituirle con maggiore frequenza in quanto rese obsolete da nuovi modelli.
Per gli uomini che sono inseriti in questo meccanismo diventa necessario adeguarsi per sopravvivere mettendosi in competizione con gli altri: una lotta dei più bravi e dotati contro gli altri. La salvezza avviene senza o contro gli altri attuando una selezione darwiniana contraria alla convivenza.
Il meccanismo della selezione non è imposto con la forza ma con la persuasione che non esistono altre possibilità, dalla speranza di poter partecipare ai benefici che sono promessi a tutti, anche se garantiti a pochi, dal senso di impotenza a operare contro un metodo diffuso in tutti i continenti.
La politica che in passato ha tentato di dare una risposta diversa al mercato capitalistico ha miseramente fallito trascinando con se tutte le speranze e lasciando libero il campo per la espansione universale del metodo.
Queste e altre cause impediscono che le moltitudini prendano coscienza che ogni vita ha un senso oltre al mercato e ci può essere un futuro diverso basta che si riesca ad immaginarlo e si abbia il coraggio di volerlo.

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